Walburga Schindl. Poetessa di Absam

Rimase orfana all'età di sette anni. Da allora, lo zio spirituale Sebastian Ruef si prese cura di lei ed ebbe una grande influenza sulla sua educazione. Sebastian Ruef era il fratello di sua madre. Adolf Pichler lo descrisse come l'uomo più intelligente che il Tirolo abbia prodotto nel XIX secolo. Walpurga trascorse diversi anni con lo zio a Tobadill, nella valle Stanzertal, dove lavorava come curatore. In seguito Ruef fu cappellano di un manicomio a Hall. I suoi scritti sulle cause e le conseguenze delle malattie mentali erano molto avanti rispetto al suo tempo e alcuni di essi sono validi ancora oggi. Fu lui a ispirare Walpurga a interessarsi di letteratura. Lesse Goethe, Platen, Rückert e altri e iniziò a scrivere lei stessa.

Nel 1848, la corte imperiale fu costretta a fuggire da Vienna a Innsbruck a causa di gravi disordini politici interni. L'arciduchessa Sofia, madre di Francesco Giuseppe, che salì al trono imperiale nello stesso anno, veniva spesso ad Absam durante le sue passeggiate. Qui ebbe modo di conoscere e apprezzare il Bognerwirtin e la figlia allora ventiduenne. L'arciduchessa e le sue dame di compagnia rimasero incantate dalla grazia, dall'allegria e dallo spirito materno di Walpurga. Questa conoscenza si trasformò in una corrispondenza tra l'imperatrice madre e la "Bogner Burgele" che durò otto anni. In ogni lettera a Walpurga, l'arciduchessa esprimeva il suo amore per il Tirolo e per i suoi abitanti "pii e fedeli", nonché il desiderio di rivedere la sua amata terra.

Walpurga sposò un agrimensore e infine si trasferì con il marito a Kremnitz, dove morì e fu sepolta all'età di 46 anni. Negli ultimi sette anni è stata costretta a letto a causa di un infortunio al piede.